It is time for European unity not national division.

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FOR A EUROPEAN CONSTITUENT MOMENT

 

Appeal to the European Council to call a Convention to reform the EU

 

All European citizens are invited to sign this appeal that just in a few days of confidential circulation was signed by more than 150 personalities from academia, civil society, business community, of different political views and from all over the EU, and even outside, some of them with institutional experience.

 

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by Euractiv with Afp - translated by Euractiv Italia - 21 novembre 2024 su EURACTIV Italia


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MULTI PROJECT  ECE  NEWS  -  2018, 1-2

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Anno 2018, n.1-2                     Newsletter EUMAN, EUNews, AwarEU                     Gennaio - Febbraio 2018

 

 

Collegamenti a EUMAN Sito  EUNews Sito  -  AwarEU Sito

Contiene: I - Le nostre iniziativeII - Editoriale

 

I - Le nostre iniziative

Progetto EUMAN. Ha registrato oltre 1000 presenze l’evento conclusivo del progetto, che si è svolto con il patrocinio del Comune di Milano e il salute introduttivo dell’Assessore Lorenzo Lipparini il 20 febbraio 2018 presso il Teatro degli Arcimboldi a Milano (https://www.cesue.eu/euman-concorso-e-giornata-conclusiva.html). Tra i presenti che hanno preso attivamente parte al dibattito successivo alla rappresentazione dal vivo di “Europa : che Passione! Storia di un amore tormentato” (regia Daniela Martinelli) coordinato da Francesco Pigozzo e Roberto Castaldi, oltre ai 18 gruppi-scuola provenienti da scuole secondarie di secondo grado del territorio lombardo, Massimo Gaudina, capo della sede milanese della Rappresentanza della Commissione europea in Italia, Bruno Marasà, del direttore della sede milanese dell’Ufficio d’informazione del Parlamento europeo in Italia, Luisa Trumellini, Segretario nazionale del Movimento Federalista Europeo, Fabio Masini, Università di Roma Tre. Durante l’evento sono state premiate le vincitrici del concorso IT’S EUMAN! le cui opera sono ora pubblicate su https://www.cesue.eu/k2-progetto-euman.html.

Progetto AwarEU. Si è chiuso all’Odéon di Parigi, davanti a 600 spettatori, il tour delle Giornate di Consapevolezza Europea in cinque paesi. Entra ora nel vivo la produzione dei materiali didattici disponibili in cinque lingue tramite cui CesUE rafforza con una offerta formativa completa e sostenibile lo scopo delle Giornate di Consapevolezza Europea e la diffusione dello spettacolo “Europa: che Passione! Storia di un amore tormentato”. Tutti i partecipanti agli eventi, ma anche i semplici interessati di ogni età ad un approccio originale e competente a tutto ciò che è importante sapere sull’Unione Europea e il processo di integrazione europea, potranno infatti fruire tramite il portale www.awareu.eu di una piattaforma suddivisa in quattro corsi, indipendenti fra loro ma utilizzabili in modo incrociato: un corso di alfabetizzazione di base realizzato tramite video-animazioni, un corso di storia che utilizza le clip dello spettacolo, video animazioni che ne sviluppano il senso e lezioni di approfondimento a cura di esperti, un corso pensato per i giornalisti ma di interesse per tutti coloro che vogliono capire in che modo la dimensione europea influisce sullo sviluppo e la comprensione della nostra attualità, un corso per insegnanti di ogni ordine e grado che affronta il problema del superamento del nazionalismo metodologico nella scuola. Andate su www.awareu.eu per scoprire di più! A marzo è previsto il lancio del primo corso completo.

Progetto EUNews. La programmazione televisiva del programma di approfondimento sull’Europa, “EUNews - L’Europa oggi”, realizzato da CesUE in collaborazione con l’emittente Toscana TeleGranducato, è proseguita con successo con cadenza settimanale tutti i martedì sera a partire dalle 21.10 sul canale 14 e sul sito del CesUE nella pagina dedicata: https://www.cesue.eu/k2-progetto-eunews.html, al cui indirizzo potete guardare le prime nove puntate andate in onda. Nel corso delle puntate sono andate in onda le interviste ad alcuni personaggi di spicco del mondo della cultura, come Massimo Cacciari, Daniel Innerarity e Giuseppe Provenzano, ma anche le domande che sono pervenute dagli studenti di alcuni Licei di Lucca e Genova.

In parallelo, sono state realizzate le prime lezioni del progetto EUNews nei Licei e negli Istituti secondari di Lucca, Montecatini Terme, Grosseto, Firenze e Arezzo. Ed è già fissata la Giornata di Consapevolezza Europea conclusiva del progetto, che si terrà presso il Teatro Moderno di Grosseto il 13 aprile 2018: le iscrizioni sono aperte (l’evento è naturalmente gratuito ma con prenotazione obbligatoria scrivendo a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it..

Progetto EUPath. In Toscana CesUE sta collaborando anche nella realizzazione del progetto “EUPath - from Governance to Government” della Scuola Superiore Sant’Anna. Sono state già realizzate le prime lezioni nei Licei e negli Istituti secondari di Lucca, Pisa, Montecatini Terme, Grosseto, Arezzo e Prato, ed è in corso di pubblicazione il bando di concorso legato al progetto, che prevede la partecipazione gratuita per gli studenti vincitori ad una summer school dedicata alle questioni europee e globali del mondo contemporaneo.

Progetto EUAct. Con il contributo di CesUE, l’Università telematica eCampus sta realizzando il suo primo progetto Erasmus+ che offre alle scuole secondarie di secondo grado di tutta Italia una serie di iniziative davvero innovative: le Giornate di Consapevolezza Europea portate nei cinema grazie alla versione cinematografica di “Europa: che Passione!”, tre incontri di formazione per i docenti in modalità mista presenziale e a distanza secondo un programma validato dal MIUR e elaborato con il contributo degli esperti di CesUE, attività di eLearning per le classi. Prossimi eventi in calendario: Palermo 14-15 marzo presso il Cinema Lux, Catania 16 marzo presso il Cinema King, Roma 19 marzo presso il Cinema Farnese, Padova 21 marzo presso il Cinema Pio X. Seguiranno Bari, Napoli e Reggio Calabria. 

 

II - Editoriale

La violenza sovranista mette a rischio la democrazia

Quando i fatti contraddicono il nostro modo di pensare consolidato abbiamo due possibilità: cambiare modo di pensare o negare i fatti, minimizzarli, derubricarli ad eccezione. Cambiare modo di pensare è faticoso, difficile. Ci costringe a trovare nuove spiegazioni, magari nuovi comportamenti. Mettere la testa sotto la sabbia invece è facile e immediato. Purtroppo è quanto molti stanno facendo di fronte ad una situazione che in Italia è davvero pericolosa. L'idea che la democrazia - conquistata con il sacrificio di molte persone - sia una conquista irreversibile sebbene storicamente infondata è molto rassicurante, e abbandonarla implica che ciascuno di noi è chiamato a comportamenti volti a difenderla. Quanto sta accadendo in Polonia e Ungheria dovrebbe ammonirci sulla facilità con cui la democrazia può esser messa sotto scacco.

Il XX secolo ci ha mostrato che il nazionalismo in ultima istanza porta alla violenza e alla negazione della democrazia. Per questo oggi i nazionalisti si presentano sotto altri nomi, come sovranisti, populisti, ecc. Ma il risultato non cambia. E il diffondersi della violenza nei social e nella realtà è lì a ricordarcelo.

Gli attacchi violenti sui social a personalità istituzionali come Laura Boldrini sono stati frequenti in questi anni, ma durante la campagna elettorale c'è stata un'escalation. Ormai vengono minacciate per le loro idee anche persone fuori dall'arena politica. Ieri su twitter un delirante auto-proclamato sovranista - con un account ovviamente anonimo e che si vanta di cambiarli spesso per poter continuare a minacciare le persone per bene - ha minacciato la giornalista Antonella Rampino, il direttore del Centro Studi sul Federalismo di Torino Flavio Brugnoli, e Più Europa per le loro posizioni europeiste, scrivendo "è a quelli come te che dovremmo sparare". Il riferimento a quanto accaduto a Macerata e l'identificazione con il terrorista Traini è palese. Sì, ho usato la parola terrorista, perché se un musulmano andasse in giro in una nostra città sparando sugli italiani lo considereremmo un terrorista; non saprei dunque come definire altrimenti Traini.

Ma mettiamo in fila alcuni eventi delle ultime settimane. Il candidato leghista alla presidenza della Regione parla di "difesa della razza bianca". Un fascista negli anni '30 non avrebbe usato espressione diversa. Nel XXI secolo ci si potrebbe attendere che il suo partito ritiri tale candidatura e lo cacci. Invece no: espressione infelice, ma evidentemente condivisa nel partito, e tutto come prima. Un candidato leghista alle amministrative del 2017 (non secoli fa), militante fidato, tanto da far parte del servizio d'ordine in uno dei comizi di Matteo Salvini, va in giro per Macerata sparando alle persone di colore. Per Salvini "è colpa di chi apre le porte ai migranti" e non si tratta di fascismo - il materiale fascista e nazista trovato in casa di Traini era dunque lì per caso. D'altronde anche in passato esponenti leghisti hanno proposto di usare la Marina per sparare contro i barconi di migranti. Nel suo governo Salvini vorrebbe ministri Borghi e Bagnai, i punti di riferimento dei sovranisti italiani e fautori dell'uscita dall'Euro e dall'UE - visto che giuridicamente si può uscire dall'UE, non dall'Euro.

Di fronte a tutto questo sarebbe lecito attendersi una critica e una presa di distanza dagli auto-proclamati "moderati", dagli esponenti italiani del Partito Popolare Europeo. Invece nulla: tranquilli, Salvini quando si siede al tavolo è ragionevole, indipendentemente da tutto quello che dice. O sono alleati con qualcuno che mente sapendo di mentire o è uno straordinario esempio di testa sotto la sabbia.

La realtà è che alle urne la scelta sarà tra l'Europa e il fascismo. Perché solo a livello europeo è possibile dare risposta ai maggiori problemi. Serve un governo federale per superare l'assurda situazione di un mercato unico, una moneta unica e 19 politiche economiche e fiscali; per gestire una politica estera, di sicurezza, delle migrazioni con l'obiettivo dello sviluppo e della stabilizzazione dell'Africa e del Medio Oriente, della gestione dei flussi migratori e di una vera integrazione. Senza mettere l'UE in condizione di dare risposte reali ai problemi - impossibili con un bilancio dello 0,9% del PIL - si affermeranno le risposte identitarie/psicologiche del ritorno alle sovranità nazionali. Che non esistono più e non possono esistere nel mondo globale del XXI secolo. I portatori di queste soluzioni illusorie una volta al potere per rimanervi non possono che cercare capri espiatori, sopprimere la libertà di stampa e di associazione, soggiogare la magistratura - come sta avvenendo in Ungheria e Polonia. E non a caso per Salvini l'Ungheria è il modello, lo Stato meglio governato d'Europa ...

Molti in passato si sono illusi di addomesticare fascisti e nazisti e di usarli per i propri scopi. Sappiamo com'è andata a finire. Attenzione a chi si balocca con la stessa idea pur di tornare al potere: a giocare con il fuoco ci si brucia.

@RobertoCastaldi

 

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MULTI PROJECT  ECE  NEWS  -  2017, 10-11-12

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Anno 2017, n.11-12                     Newsletter EUMAN, EUNews, AwarEU              Ottobre - Novembre - Dicembre 2017

 

 

Collegamenti a Progetto EUMAN - Progetto EUNews - AwarEU sito

Contiene: I - Le nostre iniziativeII - EditorialeIII - Per approfondire

 

I - Le nostre iniziative

Progetto EUMAN. Scade il 31 gennaio 2018 il concorso creativo per gli studenti “IT’S EUMAN!Partecipate numerosi al concorso!!!   Il testo del bando è disponibile nelle pagine del progetto sul sito di CesUE, e scrivendo a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. riceverete supporto dedicato, chiarimenti etc. La premiazione del concorso è confermata al 20 febbraio 2018 presso il Teatro degli Arcimboldi a Milano (https://www.cesue.eu/euman-concorso-e-giornata-conclusiva.html).

Progetto EUNews. Il lancio di un innovativo programma televisivo di approfondimento sull’Europa, “EUNews - L’Europa oggi”, è partito il progetto EUNews del CesUE. Il programma televisivo, che è realizzato in collaborazione con l’emittente Toscana TeleGranducato, andrà in onda con cadenza settimanale tutti i martedì sera a partire dalle 21.10 e sarà fruibile anche sul sito del CesUE nella pagina dedicata: https://www.cesue.eu/k2-progetto-eunews.html (potete già guardare la prima puntata che è andata in onda martedì 12 dicembre).

Il secondo fronte sul quale si muove il progetto EUNews consiste nella realizzazione di conferenze nelle scuole superiori toscane sui temi dell’attualità europea attraverso l’analisi del modo in cui vengono presentati dai media nazionali, oltre che di seminari di approfondimento per i docenti. Le prime lezioni sono calendarizzate all’inizio di gennaio in alcune scuole di Grosseto, Lucca, Pisa e Massa.

Progetto EUPath. In Toscana CesUE sta collaborando anche nella realizzazione del progetto “EUPath - from Governance to Government” della Scuola Superiore Sant’Anna. Sono già in programma conferenze nei Licei e negli Istituti secondary di tutta la regione: la prima si terrà al Liceo Vallisneri di Lucca. Oltre a offrire cicli di lezioni per gli studenti delle scuole superiori sul tema del cammino che l’Europa deve percorrere in tutte le province toscane, il progetto prevede seminari di approfondimento per i docenti interessati

Progetto EUAct. Con il contributo di CesUE, l’Università telematica eCampus sta realizzando il suo primo progetto Erasmus+ che offre alle scuole secondarie di secondo grado di tutta Italia una serie di iniziative davvero innovative: le Giornate di Consapevolezza Europea portate nei cinema grazie alla versione cinematografica di “Europa : che Passione!”, tre incontri di formazione per i docenti in modalità mista presenziale e a distanza secondo un programma validato dal MIUR e elaborato con il contributo degli esperti di CesUE, attività di eLearning per le classi. Maggiori informazioni alla pagina: http://www.uniecampus.it/ateneo/eventi/euact-apprendimento-attivo-per-una-cittadinanza-europea-attiva/index.html.

Progetto AwarEU. Il Teatro dell’Odéon di Parigi ospiterà l’ultima delle cinque Giornate di Consapevolezza Europea previste dal progetto multilaterale European Awareness, il 5 febbraio 2018 con la collaborazione dell’Istituto Jacques Delors. Nel frattempo sono in via di realizzazione i corsi online che daranno vita a un vero e proprio Virtual Learning Environment sul processo di integrazione europea in cinque lingue e con diversi obiettivi e destinatari, tra cui anche docenti delle scuole di ogni ordine e grado e giovani cittadini. I corsi sono realizzati con le tecniche più avanzate della comunicazione digitale, in particolare la whiteboard animation. Saranno disponibili tramite il portale www.awareu.eu .

 

II - Editoriale

L’UE tutela i diritti fondamentali in Polonia

In alcuni Paesi europei è in corso un’opera di demolizione progressiva dello Stato di diritto da parte dei rispettivi governi. Il processo è iniziato con Orban in Ungheria, poi emulato con ancora più forza dal governo polacco del partito Giustizia e Libertà, sotto la guida di Kaczinsky, che tutto decide pur senza prendere la responsabilità diretta di governare. Entrambi ritenevano che la Commissione Europea non avrebbe mai avuto la forza politica di utilizzare l’art. 7 del Trattato, che può portare a sanzioni, perdita di fondi e del diritto di voto per uno Stato che violi i diritti fondamentali, i valori o i Trattati europei. L’art. 7 era considerato una sorta di bomba atomica, che mira ad avere una funzione deterrente, piuttosto che ad essere usata. Ma lo stesso si pensava per l’art. 50 sul diritto di recesso dall’Unione, prima della Brexit.

Dopo anni di dialogo la Commissione Europea ha deciso che quando è troppo è troppo. Il tentativo del governo polacco di mettere completamente sotto controllo l’ordine giudiziario - dopo aver indebolito l’indipendenza dei tribunali minori, e abolito gli organi di controllo indipendente di monitoraggio sulle elezioni - ha provocato finalmente la reazione della Commissione. Da un lato ha avviato la procedura prevista dall’art. 7 e dall’altro ha deferito la Polonia alla Corte di Giustizia dell’Unione. Una scelta forte, coraggiosa, necessaria a tutelare lo stato di diritto e quindi i diritti fondamentali dei cittadini europei della Polonia. Perché l’azione della Commissione non è contro la Polonia, ma a tutela della Polonia nei confronti di un governo che sta violando i principi fondamentali su cui la Costituzione polacca e i Trattati dell’Unione si fondano.

Si manifesta anche in Europa un principio teorizzato dai padri fondatori americani: in un sistema federale, caratterizzato da una pluralità di livelli di governo democratico, è difficile scardinare la democrazia. Perché se ciò accade al livello di uno Stato si avrà un intervento del livello federale. E se si provasse a farlo a livello federale si troverebbe la resistenza di tutti i governi federati. Questo che ha favorito il permanere della democrazia in India nonostante la povertà, le guerre e le tensioni, in un contesto in cui gli altri Stati dell’area in condizioni analoghe non riuscivano a mantenere un sistema democratico. Oggi è l’Unione lo strumento principale della salvaguardia della democrazia nei Paesi europei. Ed infatti è il nemico numero uno di tutte le varie forze di estrema destra, che della democrazia liberale farebbero volentieri a meno.

Toccherà ora agli Stati membri decidere se dar seguito all’iniziativa della Commissione. Servirà inizialmente una maggioranza qualificata di 4/5 degli Stati Membri, ovvero 22, e successivamente l’unanimità. La Polonia conta quindi sull’Ungheria per bloccare il processo nell’ultima fase. Questo apre una riflessione critica, dal momento che rispetto a una serie di leggi liberticide in Ungheria la Commissione non ha fatto una scelta analoga. E per avere maggiori chance di successo avrebbe forse dovuto aprire la procedura verso entrambi i Paesi.

La responsabilità è soprattutto del Partito Popolare Europeo, cui aderisce il partito di Orban, che è decisivo per farne il primo gruppo al Parlamento Europeo, scegliendo così il Presidente della Commissione. I partiti europei sono ancora deboli e controllati dai leader dei partiti nazionali. I popolari non hanno avuto la forza di cacciare Orban, e sono così costretti a difenderlo, impedendo all’UE di tutelare i cittadini europei dell’Ungheria, come ora cerca di fare con quelli polacchi. È una grave responsabilità, e mostra che l’UE non è ancora un vero sistema federale, dato che le decisioni fondamentali sono ancora principalmente in mano ai governi nazionali. Questo contribuisce alla fragilità della democrazia in Europa.

Roberto Castaldi per i giornali locali del gruppo GEDI (21 dicembre 2017)
@RobertoCastaldi

 

III - Per approfondire

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EUMAN  ECE  NEWS  -  2017, 4

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Anno 2017, n.4                     EUMan ECE Newsletter                     Aprile 2017

 

Collegamento a EUMAN

Contiene: I - Editoriale commentatoII - Le nostre iniziativeIII - Per approfondire

PARTECIPATE AL BANDO "IT'S EUMAN" IN SCADENZA IL 9 MAGGIO

per info    www.cesue.eu    e     This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

 

I - Editoriale: il Miracolo Europeo, dal blog di Fabio Masini

 

Il Miracolo Europeo

 

Oggi, 9 maggio, si celebra la festa dell’Europa. Anche il compleanno di mia figlia (“Auguri, Elena!”); ma di solito, per lei, le celebrazioni sono un po’ meno solenni…

La domanda è: quale Europa dobbiamo festeggiare? O meglio, che cosa esattamente è rimasto da festeggiare dell’Europa che abbiamo oggi? E cosa dobbiamo apprestarci a fare, per completare quello che di Europa ancora manca?

Motivi per festeggiare ce ne sono. L’integrazione europea rappresenta l’unica speranza concreta di mostrare al mondo che una convivenza civile non basata sul potere assoluto degli Stati nazione è possibile, anche laddove quegli Stati hanno consolidato con secoli di esistenza e di politiche di potenza il proprio rapporto di lealtà esclusiva ed assoluta nei confronti dei “propri” cittadini-sudditi, come è avvenuto appunto in Europa.

In questa logica tutto il percorso di condivisione della sovranità finora compiuto è un traguardo raggiunto. L’Europa di Schengen, quella del mercato unico, l’Europa dell’euro, che nonostante le sciocchezze sempre più diffuse sulle sue colpe è la più colossale scommessa mai tentata nella storia dell’uomo e che solo a causa del mancato completamento del disegno europeo complessivo attorno ad esso crea distorsioni che rischiano di allontanare, piuttosto che unire, i popoli europei. L’Europa che finalmente, dopo decenni, si decide a vietare i costi del roaming per consentire a tutti di effettuare un accesso ad internet o una telefonata senza subire costi proibitivi; che difende i diritti di chi si sposta dentro ai suoi confini differenziandoli da quelli degli altri. Insomma, l’Europa che fa sentire ai propri cittadini di essere membri di una collettività più ampia di quella nazionale, che ne tutela in prima persona gli interessi, anche contro gli interessi degli Stati nazionali (o di chi si appropria del potere degli Stati nazionali per difendere i propri interessi).

Questo è quello che dobbiamo salvare, e festeggiare, dell’Europa: la condivisione della sovranità (ossia l’esercizio collettivo delle scelte) fra cittadini indipendentemente dalle appartenenze amministrative statali, che sono semplici accidenti della storia (o il risultato di compromessi diplomatici).

Eppure, oggi, proprio questo senso dell’integrazione europea si è perso, o rischia di perdersi. Smarrito dietro ai Vertici intergovernativi per raggiungere inutili consensi unanimi, quindi sul nulla. Nascosto dietro irriducibili interessi elettorali delle elites al potere, che se ne infischiano dei propri cittadini e dei loro bisogni, che sono per la maggior parte condivisi, indipendentemente dalle appartenenze statali. È l’Europa degli interessi particolari, che cercano la sponda dei governi nazionali col loro potere di veto sulle decisioni collettive per difendere le proprie posizione di rendita. L’Europa del “non c’è alternativa all’austerità”; e invece c’è eccome: basterebbe trasferire al bilancio europeo le risorse per effettuare investimenti, innovazione, ricerca. L’Europa che sceglie muri e barricate per affrontare le sfide dell’immigrazione e della sicurezza. Questa è l’Europa che non solo non dobbiamo festeggiare; ma che dobbiamo denunciare come uno dei più pericolosi assalti alla democrazia, al benessere presente e futuro dei cittadini, al mantenimento della pace nel Vecchio Continente.

Festeggiamo quindi l’idea di Europa, quella originariamente sperata dai suoi padri fondatori, che avevano alle spalle lo spettro delle guerre civili (le due guerre mondiali) e che avevano capito che solo tramite la condivisione di sovranità, la scissione fra lo Stato nazione e la possibilità di esercitare i diritti democratici di scelta collettiva dei cittadini, poteva essere frantumato, polverizzato il pericolo di conflitti armati. Quella della dichiarazione Schuman che venne pronunciata il 9 maggio del 1950 e che oggi celebriamo, in cui si indicava la strada verso una federazione europea.

E denunciamo invece l’Europa per quello che è diventata. Per essersi allontanata da quel modello, per aver tradito i padri fondatori e mezzo miliardo di cittadini europei. Per aver rinnegato lo spirito democratico in onore della difesa del potere delle caste nazionali.

Oggi, più che mai, l’Europa ha urgenza di tornare ad essere quello che doveva essere già settant’anni fa: un grande esperimento di costruzione di una democrazia multilivello, nel quale gli Stati-nazione sono solo uno dei tanti livelli di scelta collettiva, di confronto politico, di vita sociale. Perché questo accada, probabilmente, serve un miracolo. Ma io, ai miracoli, ho deciso di crederci; e soprattutto ho deciso di fare, nel mio piccolo, tutto quanto è possibile perché si realizzino.

 

Fabio Masini - http://formiche.net/2017/05/09/il-miracolo-europeo/

 

II - Le nostre iniziative

 

Aprile ha visto soprattutto la finalizzazione della preparazione dei gruppi coinvolti nella prima Giornata di Consapevolezza Europea partecipativa realizzata da studenti.

Il 28 aprile 2017 la Giornata è poi andata in scena al Teatro Sociale di Busto Arsizio, con il patrocinio e sostegno del Comune di Busto Arsizio e la partecipazione di Bruno Marasà, Direttore dell’Ufficio milanese d’Informazione del Parlamento europeo in Italia.

Dodici studentesse del liceo artistico Candiani, del liceo classico Berchet e del liceo artistico Caravaggio di Milano, del liceo scientifico Machiavelli di Pioltello hanno messo in scena lo spettacolo “Europa: che Passione! Storia di un amore tormentato” di Daniela Martinelli e Francesco Pigozzo. A seguire cinque studenti del Liceo Candiani hanno coordinato il dibattito sul tema “Europa e Migrazioni” davanti a una platea di 400 loro coetanei.

Il risultato della mattinata è stato molto positivo ed è servito a finalizzare un pacchetto didattico che verrà presentato in occasione della premiazione del concorso It’s EUMAN e sarà poi promossa in una nuova Giornata di Consapevolezza Europea in programma a Milano durante il prossimo Anno Scolastico. Il pacchetto può valere anche efficacemente come alternanza scuola-lavoro per gli studenti di diversi indirizzi liceali. I ragazzi dal pubblico sono intervenuti numerosi e il dibattito è continuato fino al termine dell’orario scolastico. Il direttore dell’ufficio in Italia del parlamento Europeo Bruno Marasà ha assistito alla mattinata ed è intervenuto per portare un saluto e per complimentarsi.

Per raggiungere a questo obiettivo tutti e diciassette gli studenti coinvolti sono stati seguite direttamente dagli autori e dai protagonisti del recital musicale, Paolo Barillari e Michela Ciusani; ognuna di loro (sedici studentesse e uno studente) ha seguito uno specifico percorso formativo durante l’anno scolastico (canto, danza, recitazione, preparazione di contenuti per il dibattito) per un totale, in media, di 40 ore.

Un enorme grazie a tutte/i loro: Lara Maffioli, Charlotte Martin (recitazione); Chiara Battistella, Caterina Colombo, Matilde Colombo, Daniela Gambalonga (canto); Giorgia Benedusi, Nicole Cerasola, Arianna Gatto, Paola Polifrone, Giulia Siclè, Alessia Stano (danza); Marta Bonassi, Ester Buratto, Marco Pangallo, Lorena Magnoni, Elisabetta Forlani (dibattito).

 

Nel frattempo, nell’ambito di altri progetti, la compagnia professionale che realizza “Europa : che Passione!” ha messo in scena per la prima volta le versioni spagnola (a Madrid), inglese (a Bruxelles) e francese (a Strasburgo)!

 

III - Per approfondire

1. Invito all'incontro "L'ITALIA E I MIGRANTI: LE POLITICHE EUROPEE E LE PROPOSTE DELLE REALTÀ LOCALI"
Le esperienze e le buone pratiche di accoglienza e di integrazione della Toscana a confronto - Firenze, 19 maggio 2017 ore 10:00

 

La Rappresentanza in Italia della Commissione europea organizza nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, in Piazza della Signoria a Firenze un interessante incontro con un triplice obiettivo: illustrare le attività dell’Unione europea e delle istituzioni nazionali, regionali e locali in tema di migrazione, condividere le buone pratiche di accoglienza e integrazione dei migranti in Toscana e raccogliere le testimonianze degli operatori coinvolti nell'accoglienza e nell'integrazione dei migranti per poi trasmetterle al Primo Vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans. L’incontro è strutturato in due sessioni: la mattina ci sarà la sessione plenaria con gli interventi istituzionali e la presentazione delle buone pratiche, e il pomeriggio ci saranno i gruppi di lavoro con i rappresentanti del terzo settore, gli amministratori locali, gli operatori coinvolti nell'accoglienza e nell'integrazione dei migranti in Toscana e l'accademia.

Per partecipare alla sessione plenaria e ai gruppi di lavoro è obbligatorio iscriversi qui:

Modulo di registrazione

Per maggiori informazioni sull'evento, incluso il trasporto per Firenze (disponibile gratuitamente al raggiungimento di 20 iscritti per ciascuna delle seguenti località), contattare:

Da Firenze: EDIC Firenze, tel. 055 244796,  This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

Da Siena: EDIC Siena: tel. 0577 232295,  This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

Da Pisa: EDIC Pisa: tel. 050 929947,  This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

 

2. Focus su Agenzia Frontex e studi sulle migrazioni

Può essere utile consultare la scheda informativa sintetica in lingua italiana sull’Agenzia della guardia di frontiera e costiera (Frontex) dell’Unione europea, attiva dal 2005 e con sede a Varsavia e chiamata a gestire la cooperazione operativa alle frontiere esterne dell’Unione europea e dei paesi associati alla zona Schengen sul sito dell’Unione Europea https://europa.eu/european-union/about-eu/agencies/frontex_it. Da qui si può poi accedere al sito web ufficiale dell’Agenzia http://frontex.europa.eu/ (in lingua inglese) che è stata rivista e potenziata trasformandosi, dall’ottobre 2016, nell’attuale Agenzia di guardia di frontiera e costiera. Frontex non dispone di risorse proprie e attinge alle risorse e al personale dei paesi dell’UE. Il sito offre, tra l’altro, oltre a informazioni tecniche, l’accesso a rapporti e pubblicazioni e alla voce del menu “Trends and Routes” (mappe e informazioni sulle rotte e gli spostamenti monitorati). Nella seconda metà di maggio è prevista la Giornata europea dedicata alla comunità delle guardie di frontiera e costiera volta a rafforzare la comune appartenenza e conoscenza tra i diversi corpi nazionali che partecipano all’attività dell’Agenzia (http://www.ed4bg.eu/).

Analisi e suggerimenti forniti da un consorzio “Vision Europe”, formato da alcune tra le principali think tanks (“serbatoi di pensiero”, ovvero centri di ricerca orientati alla proposta di iniziative e risposte ai problemi politici, sociali ed economici) e fondazioni europee sono raccolti nel rapporto "Improving the responses to the migration and refugee crisis in Europe" (Migliorare le risposte nei confronti dei fenomeni migratori e della crisi dei rifugiati in Europa) http://www.vision-europe-summit.eu/migration-refugee-policy/.

Su interventi e rapporti di CONCORD, rete di organizzazioni nongovernative europee per l’assistenza e la cooperazione allo sviluppo, riguardanti la politica migratoria dell’UE si veda la sezione apposita del sito web ufficiale https://concordeurope.org/category/migration-coherent-policies/.

Per ricordarsi la storia degli italiani migranti del XIX e XX secolo lungo le rotte euroatlantiche si segnala il Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana (CISEI) di Genova http://www.ciseionline.it/ dove è possibile accedere ad un database e scoprire, magari, il tragitto di qualche antenato alla ricerca di migliori condizioni di vita e lavoro...

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FOR A EUROPEAN CONSTITUENT MOMENT

 

Appeal to the European Council to call a Convention to reform the EU

 

All European citizens are invited to sign this appeal that just in a few days of confidential circulation was signed by more than 150 personalities from academia, civil society, business community, of different political views and from all over the EU, and even outside, some of them with institutional experience.

 

Read and sign the appeal